Cominciata la demolizione del plesso di via Martini della scuola Santa Maria a Coverciano.

Il sindaco Renzi: “Stiamo rottamando il modello di edilizia scolastica degli anni Sessanta. I nostri ragazzi hanno diritto ad avere edifici belli”
È iniziata oggi la demolizione dell’edificio di via Ferdinando Martini facente parte del polo scolastico Santa Maria a Coverciano, che una volta ultimati i lavori di demolizione e ricostruzione degli edifici esistenti ospiterà un asilo nido con una capienza di 50 posti, una scuola dell’infanzia e una scuola primaria. Oltre a una palestra, un auditorium e uno spazio libri.
Le operazioni di abbattimento iniziate stamani alla presenza del sindaco Matteo Renzi e dell’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi fanno parte del secondo lotto di lavori articolati in fasi successive in modo da garantire la continuità dell’attività scolastica (la prima è stata l’abbattimento della vecchia struttura di via Salvi Cristiani e la realizzazione dell’edificio scolastico inaugurato il 12 febbraio scorso, che ospita la scuola primaria e temporaneamente la scuola dell’infanzia). La seconda fase, oltre alla demolizione dell’edificio di via Martini e alla sua ricostruzione, prevede anche lo smaltimento dell’amianto di copertura (già realizzato) e il completamento della palestra e dell’auditorium.
“Oggi abbiamo abbattuto l’ultimo pezzo della scuola Santa Maria a Coverciano – ha detto il sindaco Renzi -. Stiamo rottamando il modello di edilizia scolastica degli anni Sessanta fatto di scuole tutte uguali, prefabbricate e spesso con l’amianto e la prossima sarà la Dino Compagni. I nostri ragazzi hanno diritto ad avere edifici belli”.
Una volta finita la demolizione iniziata stamani, che si prevede di completare prima dell’inizio dell’anno scolastico, sarà realizzato il nuovo edificio, che a regime ospiterà la scuola dell’infanzia, che attualmente si trova nel nuovo edificio inaugurato lo scorso febbraio. Per l’inizio delle operazioni di costruzione della nuova scuola dell’infanzia bisognerà però aspettare la sentenza del Consiglio di Stato, al quale ha fatto ricorso la ditta che è arrivata seconda nella gara di appalto per l’affidamento dei lavori.
Alla base della decisione dell’amministrazione di realizzare un nuovo complesso scolastico due necessità: da un lato bonificare le strutture dall’amianto, dall’altro riqualificare gli edifici che ospitavano le scuole. Ma visto che si trattava di strutture prefabbricate e di difficile recupero, è stata preferita la modalità della demolizione e ricostruzione ex novo con contestuale adeguamento ed ampliamento per dare risposta alle nuove esigenze.
Il polo di Santa Maria a Coverciano, uno dei 100 luoghi che il primo cittadino vuole restituire profondamente cambiati ai fiorentini, è stato progettato con l’obiettivo di ottenere la maggior qualità possibile in termini di illuminazione sia degli spazi interni che di quelli esterni. Gli infissi esterni sono in alluminio a taglio termico elettrocolorato, in grado di garantire ottimi livelli di efficienza energetica, comfort abitativo e sicurezza. I progettisti hanno inoltre utilizzato pannelli fotovoltaici e tecnologie che permettono la conversione diretta dell’energia solare in energia termica per la produzione di acqua calda da utilizzare per l’impiego sanitario e per l’integrazione dell’impianto di riscaldamento a pavimento radiante, alimentato da una ‘caldaia a condensazione’ che garantisce un risparmio del 35-40% rispetto ad un impianto di riscaldamento tradizionale. Le acque piovane sono invece riutilizzate per gli scarichi dei bagni e l’irrigazione del giardino.
Complessivamente l’intervento alla scuola Santa Maria a Coverciano prevede un investimento complessivo di oltre 12 milioni di euro.
E a proposito di demolizioni mercoledì prossimo sarà la volta delle ex Poste di via del Pratellino.

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