Nessuna indulgenza verso lo stalking

Nessuna indulgenza verso lo stalking

Senatrici Pd: norma da correggere subito
“Il decreto ribattezzato ‘svuota carceri’ approvato dal Senato, e che ora è all’attenzione della Camera dei deputati, è apertamente finalizzato a introdurre pene alternative al carcere per ridurre la pressione insostenibile dell’affollamento nei penitenziari. In questo contesto, è evidente che si tratta di ricorrere di più, in alcuni casi, per gli imputati in attesa di giudizio agli arresti domiciliari anziché alla custodia cautelare in carcere. In linea di principio, dunque, la ricerca di un miglioramento all’attuale situazione carceraria, e quindi anche di soluzioni alternative al carcere, è questione di buon senso. Fatta questa premessa, è chiaro che si deve discernere bene tra le diverse fattispecie di reato, e in nessun caso può essere ammissibile che uno stalker attenda il giudizio agli arresti domiciliari, perché si tratta di una contraddizione in termini ed è assolutamente prioritario allontanare l’aggressore per proteggere la vittima. Nessuno ha mai pensato, tra noi, di favorire un reato così odioso come lo stalking, che spesso prelude a reati più gravi come il femminicidio, che stiamo cercando di contrastare con un apposito disegno di legge ora all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato. A questo punto è necessario correggere la norma approvata a Palazzo Madama ed è per questo che le nostre deputate, alla Camera, presenteranno emendamenti in tal senso”. Lo dicono le senatrici del Pd Anna Finocchiaro, Valeria Fedeli, Monica Cirinnà, Emma Fattorini, Rosa Maria Di Giorgi, Rita Ghedini, Pina Maturani.