Più servizi educativi per l’infanzia, maggiore uguaglianza tra uomini e donne

Più servizi educativi per l’infanzia, maggiore uguaglianza tra uomini e donne

La  Commissione Istruzione, Beni culturali, di cui sono componente, prosegue l’esame del disegno di legge n.1260 riguardante il sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni.
Sono convinta che per assicurare l’effettiva attuazione dei diritti di ogni cittadino fin dalla nascita, la promozione delle pari opportunità e dell’inclusione sociale, l’educazione prescolare deve ricevere un’attenzione particolare e l’investimento per un’offerta di servizi educativi prescolari di qualità deve essere riconosciuto come interesse generale di tutta la comunità nazionale.
La scelta dell’ottica «zero-sei», che ridisegna il sistema dei servizi integrati dell’infanzia e la scelta del nido quale servizio educativo, non più a domanda individuale, rappresenta l’assunzione piena di quei diritti da parte delle politiche pubbliche. Maggiori servizi per la prima infanzia significano anche maggiore possibilità di lavoro per le donne  e maggiore uguaglianza tra donne e uomini.
Secondo l’ISTAT le donne con figli in età prescolare hanno meno opportunità lavorative; l’estensione del sistema di asili nido in tutto il territorio nazionale favorirà la conciliazione tra la famiglia e il lavoro.

Un interessante rapporto promosso da ActionAid, un’organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà e dell’esclusione sociale in 45 paesi, analizza le cause delle disuguaglianze di genere in campo economico e politico nel nostro Paese e propone una soluzione basata su una strategia integrata per raggiungere la parità tra donne e uomini, che include interventi per assicurare servizi di cura,  tra i qualibuone prassi in alcune regioni italiane per quanto riguarda i servizi per l’infanzia.

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