“Una battaglia durata 25 anni”

“Una battaglia durata 25 anni”

di Pietro Ichino

GIUNGE A COMPIMENTO UN PROGETTO ENUNCIATO PER LA PRIMA VOLTA ALLA FINE DEGLI ANNI ’80: UN CAMMINO LUNGO, DIFFICILE E A TRATTI TRAGICO

Primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 334, 21 febbraio 2015 – È on line il testo del decreto approvato dal Governo il 20 febbraio 2015.

I frequentatori di questo sito sanno che non indulgo mai ad autocompiacimenti: anche perché sono ben consapevole di tutti i difetti del mio operato e sempre pronto a riconoscerli. Ora però faccio un’eccezione: perché è giunta alla sua tappa decisiva, ancorché non conclusiva, una battaglia incominciata alla fine degli anni ’80 (*), dura al punto di essere segnata tragicamente dalla violenza terrorista: la battaglia per un diritto del lavoro non più centrato sulla property rule dell’articolo 18, ma sul principio della flexsecurity; non più applicabile per sua stessa natura e struttura a metà soltanto dei lavoratori dipendenti, ma alla loro totalità. Ieri il Governo Renzi ha varato i primi due decreti attuativi della legge-delega che va sotto il nome di Jobs Act: introduzione per i nuovi assunti del contratto a tutele crescenti (fortemente incentivato sul piano economico), per chi perde il posto un trattamento di disoccupazione universale di livello europeo e un contratto di ricollocazione che dà accesso ai migliori servizi di assistenza intensiva nel mercato, estensione del sistema di protezione a tutti i rapporti caratterizzati da una posizione sostanziale di dipendenza economica. Sono i cardini della riforma già delineati ne Il lavoro e il mercato (1996) e poi tradotti in progetto legislativo organico nel d.d.l. n. 1873/2009; la settimana prossima diventano legge della Repubblica italiana. C’è ancora molto da fare; ma c’è già motivo per una grande soddisfazione.

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(*) La prima critica puntuale del regime di apartheid generato dall’articolo 18, con esposizione del progetto di superamento di quel regime secondo le linee oggi fatte proprie dal Governo Renzi, si trova nel quarto e ultimo  capitolo di Subordinazione e autonomia nel diritto del lavoro, Giuffrè, 1989.

[tratto da pietroichino.it]
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