Ricerca. “Stop allo spreco di cervelli. Sbloccare le risorse esistenti”

Ricerca. “Stop allo spreco di cervelli. Sbloccare le risorse esistenti”

“La situazione di grave difficoltà vissuta dai precari degli enti pubblici nazionali di ricerca, a partire dal CNR, obbliga forti misure volte a impegnare significative risorse per la ricerca pubblica”.

Lo afferma, in una nota, la vice presidente del Senato, Rosa Maria Di Giorgi.

In Italia, oltre al problema della fuga dei cervelli, si corre il rischio di assistere anche al fenomeno dello ‘spreco dei cervelli’. Sono ingenti le risorse pubbliche investite per formare valenti ricercatori che tutto il mondo ci invidia, ma questi investimenti non producono il risultato, fondamentale, del diffuso e capillare impegno dei nostri giovani ricercatori nel sistema pubblico della ricerca scientifica italiana. Un vulnus per lo sviluppo del Paese, uno “spreco” appunto, di intelligenze e sapere. Pertanto, appare improcrastinabile procedere con urgenza all’assegnazione dei fondi derivati dal cosiddetto tesoretto dell’Istituto italiano di tecnologia IIT, che il ministro Fedeli ha già dichiarato di voler utilizzare anche per far fronte a questa ‘emergenza giovani’ determinata da anni e anni di disattenzione dei governi di centrodestra che non hanno mai considerato prioritario l’investimento in formazione e ricerca.

Per far fronte a un piano di reclutamento straordinario ho già presentato un’interrogazione su tali risorse, consistenti in 450milioni di euro, e solleciterò una tempestiva risposta. Il Governo ha fatto molto, da ultimo con il Milleproroghe, intervenendo sull’ Istituto Superiore della Sanità – con l’assunzione di 230 precari – e sull’ISTAT – con una proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato – ma è intollerabile che ci siano risorse inutilizzate e che sia a rischio il lavoro di migliaia di ricercatori. Mi batterò con determinazione perché una quota di queste risorse – attualmente immobilizzate in un capitolo di spesa della Banca d’Italia -, destinate alla ricerca e bloccate da troppo tempo, possa essere finalmente svincolata”.

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