Asili nido, Di Giorgi: “Consiglieri male informati, l’amministrazione punta sulla qualità e sull’ampliamento del servizio”.

“Dispiace vedere come si distorcano i fatti per ottenere un po’ di visibilità, cavalcando una protesta che ignora le difficoltà delle famiglie”
“L’amministrazione comunale punta sulla qualità e sull’ampliamento del servizio asili nido, per venire incontro alle necessità di tante famiglie in difficoltà”.
L’assessore all’educazione, Rosa Maria Di Giorgi, risponde ai consiglieri Grassi e De Zordo in merito alle politiche sulla prima infanzia.
“Dispiace vedere – spiega l’assessore Di Giorgi – come l’esponente di Sel, Verdi, Sinistra e cittadinanza e la consigliera di Perunaltracittà siano male informati sulle politiche dell’amministrazione in merito agli asili nido e questo finisce per disorientare anche molti cittadini. L’appalto del nido Strigonella alle cooperative sociali, infatti, era stato già programmato lo scorso anno, dopo una serie di incontri con i genitori, e rientra in un programma di riorganizzazione e razionalizzazione che ha visto tornare alla gestione unica dell’amministrazione 16 nidi, in cui veniva espletata una gestione mista pubblico/privata, in particolare per i servizi di prolungamento orario.
A fronte di questo era stato deciso di affidare al privato sociale, che prima svolgeva il servizio di prolungamento orario in 18 strutture, la gestione dei nidi Dragoncello e Strigonella, che si trovano nella stessa struttura e utilizzano la stessa cucina. Con i genitori avevamo concordato di salvaguardare la continuità educativa, mantenendo per un ulteriore anno la gestione pubblica del nido Strigonella, in modo da consentire ai bambini più grandi il completamento il proprio percorso. Un passaggio che deve essere sfuggito ai consiglieri di opposizione, così come è sfuggita la lettera dei genitori del nido Dragoncello, in cui si metteva in luce la piena soddisfazione per il servizio offerto dalla cooperativa sociale che aveva vinto l’appalto. Sarebbe eticamente corretto verso i cittadini, oltre che coraggioso, se ammettessero pubblicamente questa loro distrazione”.
“Per quanto riguarda il centro gioco Fortini – prosegue l’assessore – si tratta di una struttura che era rimasta a gestione mista, con la mattina personale comunale e il pomeriggio delle cooperative sociali, e che sarà così riportata a gestione unica, salvaguardando anche la continuità educativa. Nessuna dismissione del patrimonio di nidi comunali, tanto che vorrei ricordare come l’amministrazione abbia già comunicato alle rappresentanze sindacali che procederà a 5 assunzioni, proprio per rafforzare il servizio e che, caso più unico che raro, entro la fine del 2010 avevamo assunto quasi cento persone fra asili nido e scuola dell’infanzia. Le aperture del Governo, con il passaggio dal 20 al 50% del turn over per alcuni settori, è stato sicuramente importante, considerato che ci permetterà di operare assunzioni sia a tempo determinato che indeterminato, ma i consiglieri dimenticano che permangono comunque i vincoli imposti dal rapporto fra spesa corrente e spesa per il personale da cui non possiamo comunque derogare. La crisi in cui versa il Paese ha per altro rafforzato l’indicazione, già chiara e netta del Governo, verso la riduzione progressiva del personale degli Enti locali”.
“Il ruolo dei Comuni – ribadisce Rosa Maria Di Giorgi – sarà sempre più quello di indirizzo e controllo, che quello di gestione diretta dei servizi e penso che tutti comprendiamo come questo sia un dato di carattere nazionale e non certo imputabile a Firenze. Non possiamo neanche dimenticare, come dovrebbero fare anche i due consiglieri di opposizione, che ci sono sempre più famiglie in difficoltà e che abbiamo il dovere di ridurre e azzerare le liste di attesa per gli asili nido. Un percorso che sarà affrontato con l’apertura di nuovi nidi nei prossimi anni, sia comunali che aziendali, tenendo ben presente che un bambino in un nido a gestione diretta costa all’Amministrazione circa 1.300 euro al mese, rispetto ai circa 8/900 di una struttura in appalto, e che alle famiglie viene chiesta solo una compartecipazione alle spese. Quindi, a fronte di una costante diminuzione delle risorse e del personale, non possiamo certo far venir meno il supporto alle famiglie, ma dobbiamo riuscire a razionalizzare i servizi, tenendo conto che il livello qualitativo di una gestione diretta e di una gestione in appalto tendono a equivalersi, stando ai giudizi dei genitori stessi. Noi affrontiamo la realtà e cerchiamo di rispondere ai bisogni dei cittadini, altri si trincerano dietro bandiere ideologiche e perdono il contatto con la realtà”. (fn)