Senato, presentata l’interrogazione sui consorzi interuniversitari di ricerca telematica al Ministro Giannini

Senato, presentata l’interrogazione sui consorzi interuniversitari di ricerca telematica al Ministro Giannini

Ho presentato l’interrogazione, a mia prima firma, sui Consorzi Interuniversitari di Ricerca Telematica (CIRT).

I CIRT, già previsti dall’articolo 91 del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, e successivamente riconosciuti anche dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sono volti alla collaborazione interuniversitaria per la realizzazione di attività di ricerca tematica (scienza e tecnologia dei materiali, informatica, telecomunicazioni, biotecnologie, scienze del mare, eccetera).
Essi hanno consolidato negli anni una specifica competenza che arricchisce le opportunità di valorizzazione delle attività di ricerca di docenti e ricercatori universitari, tramite tipiche organizzazioni “a rete” sul territorio nazionale, proprio al fine di raggiungere masse critiche per filiere con tematiche di frontiera, che si sono dimostrate adeguate per competere a livello europeo e per aggiudicarsi numerosi grant comunitari.

Negli anni, e ciò vale anche per il 2016, si é assistito a una progressiva decurtazione del contributo ai CIRT determinando una discontinuità nelle attività di alcuni consorzi interuniversitari di ricerca, nonché una negativa incidenza sulla capacità di elaborazione progettuale e sul reperimento di risorse economiche per la ricerca.

Con la presente interrogazione si chiede di sapere al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini:
– se ci siano altre iniziative in atto e quali siano le prospettive per la valorizzazione dei CIRT nel sistema università e ricerca del Paese, anche sulla base di una più approfondita conoscenza delle attività da loro svolte;
– quali atti e quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare o intraprendere per salvaguardare l’esperienza e la funzione istituzionale dei CIRT, assicurando loro un sostegno, da attribuire sulla base della qualità della ricerca con procedure il più possibile rapide, ed evitare discontinuità a partire dal riparto delle risorse del fondo di finanziamento ordinario delle università per l’esercizio 2016.

Qui l’interrogazione