Di Giorgi: “Flat tax significa riduzione dei servizi e più disuguaglianza”

Di Giorgi: “Flat tax significa riduzione dei servizi e più disuguaglianza”

La vicepresidente del Senato, candidata al collegio uninominale Camera Firenze-Scandicci a La Bussola su Rai News 24: “Non ce lo deve venire a dire Salvini che occorre affrontare il fenomeno migratorio ma non c’è un’invasione”

“E’ evidente che tutti concordiamo su una riduzione delle tasse, cosa utile e attesa dagli italiani ma il problema è capire se ci possa essere la fattibilità con il bilancio e le cifre a disposizione. Rifuggo dalle soluzioni semplici per problemi complessi. Non abbiamo le risorse per fare le riduzioni che la Flat tax tanto promette. Le risorse in campo consentono invece una politica realistica di piccoli passi, di riforme che noi porteremo avanti. Dopo avere fatto uscire l’Italia da una situazione devastante modello Grecia e adesso abbiamo un paese che sta ripartendo come ci dicono i dati e il mondo imprenditoriale, senza fare promesse assurde come tante forze politiche stanno facendo.
Abbiamo fatto bene i conti sulla proposta avanzata da Forza Italia come su quelle più assurde dei M5S. Le coperture così come annunciano di volerle trovare non ci sono: tutti vorremmo attingere a risorse che derivano dalla lotta all’evasione, dall’emersione del lavoro nero, dalla sconfitta delle piaghe economiche che affliggono il nostro Paese, ma non succederà in tempo brevi. Occorre essere realistici. Promettere questo sarebbe qualcosa di non serio perché non realizzabile. La Flat Tax è un modo per abbassare le tasse a coloro che hanno una aliquota più alta del 23% ripercuotendosi sulla maggioranza della popolazione in termini di riduzione dei servizi e più diseguaglianza. Noi del Pd cerchiamo invece di supportare una ripresa con responsabilità e promettendo le cose possibili.

“Anche sul fronte della sicurezza e delle politiche di accoglienza noi proponiamo la responsabilità, come si fa a dire che 600 mila migranti verranno mandati via? Abbiamo bisogno di proseguire un cammino: grazie alle nostre politiche concrete gli sbarchi sono stati drasticamente ridotti. Stiamo nel contempo cercando di attuare politiche efficaci in Africa, in Libia. Abbiamo quadruplicato gli interventi sulla cooperazione, e vogliamo proseguire su questa strada. Mettiamo in atto misure serie per bloccare questo fenomeno che non piace a nessuno. Non è che ce lo deve venire a dire Salvini, ma non c’è un’invasione. Occorre gestire il fenomeno nei territori, attraverso progetti di integrazione virtuosi da replicare in altre parti d’Italia. Dunque da un lato bloccare i flussi e dall’altro proseguire con politiche di accoglienza supportati dall’Europa. Noi del Pd siamo per fare prendere a tutti le proprie responsabilità nei confronti di questo fenomeno storico ed epocale”.