Morte Orsetti. “Lorenzo ci insegna a ‘non voltarci dall’altra parte'”

Morte Orsetti. “Lorenzo ci insegna a ‘non voltarci dall’altra parte'”

Dichiarazione della parlamentare del partito Democratico Rosa Maria Di Giorgi

“Muoio col sorriso sulle labbra perché ho dato la vita per il prossimo”. Sono queste le ultime parole che Lorenzo Orsetti ha voluto lasciarci, poco prima di morire a Baghuz, in Siria, ucciso durante un contrattacco dell’Isis. Lorenzo era un ragazzo conosciuto a Firenze, aveva frequentato gli scout, lavorava nel settore della ristorazione. Un giovane come tanti, che amava la musica ed il divertimento con gli amici. Il suo senso di giustizia, e l’urgenza di fare qualcosa di ‘concreto’ per aiutare gli altri, come lui stesso diceva, lo avevano spinto a migliaia di chilometri da casa, per difendere donne, bambini, civili, attaccati in maniera criminale dai tagliagole al servizio del sedicente Stato Islamico. Nelle sue interviste dalla Siria ci chiedeva di ‘non voltarci dall’altra parte’. La stessa cosa che ci hanno chiesto venerdì scorso le centinaia di migliaia di ragazzi che sono scesi in piazza a difesa del pianeta. Lorenzo aveva scelto un’altra strada, più radicale, dietro cui c’era comunque la voglia di combattere per un mondo più giusto. E forse era lì perché nonostante tutto, l’Occidente, noi, non stiamo facendo tutto quello che è necessario fare per sconfiggere l’orrore del Daesh, e restituire la libertà ad un popolo oppresso. Per questo oggi è giusto ricordare Lorenzo, e riflettere su quello che con la sua breve vita e con la sua tragica morte ha voluto dirci.