L’Assemblea del Senato ha approvato il ddl sull’editoria.
Si tratta di un disegno di legge che è stato accompagnato da molta attenzione anche da parte dell’opinione pubblica e che viene da tutti considerato estremamente urgente.
Nello specifico il provvedimento istituisce un Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione finalizzato ad assicurare la piena attuazione dei principi di cui all’articolo 21 della Costituzione (libertà, indipendenza e pluralismo dell’informazione), a livello sia nazionale che locale, e a incentivare l’innovazione dell’offerta informativa e dei processi di distribuzione e di vendita. Sostanzialmente viene previsto un regime transitorio che dovrebbe accompagnare le imprese editoriali dalla situazione di attuale crisi a una situazione che dovrebbe consentire loro, anche grazie all’innovazione tecnologica, la possibilità di restare sul mercato con le loro stesse gambe, facendo affidamento sulle proprie risorse e sulla propria capacità di vendere il prodotto che esse forniscono.
Su tale Fondo confluiscono tre elementi: le risorse statali destinate al sostegno all’editoria quotidiana e periodica; le risorse statali destinate all’emittenza radiofonica e televisiva in ambito locale, comprese quelle iscritte nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico; e poi una quota parte, fino a un importo massimo di 100 milioni di euro in ragione d’anno, delle eventuali maggiori entrate derivanti dal canone RAI.
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