Condivido qui di seguito una lettera che ho scritto al Direttore del Corriere Fiorentino sulla legge 107, la Buona Scuola.
“Caro direttore, l’alternanza scuola lavoro è una di quelle vicende su cui la cattiva informazione e le strumentalizzazioni politiche hanno trovato maggiore campo negli ultimi mesi. Eppure si tratta di una delle innovazioni più coraggiose, importanti e strategicamente orientate della legge 107 (meglio nota come la Buona Scuola). Attraverso i progetti di alternanza si vuole infatti fornire a tutti i ragazzi che frequentano i nostri istituti superiori occasioni per sviluppare competenze e conoscenze di innovazione, mettendo insieme i saperi tradizionali, forniti dalla scuola, con i nuovi saperi che arrivano dal mondo del lavoro. Tali percorsi, che la legge 107 fa diventare strutturali e che rimandano alle più avanzate esperienze in ambito scolastico europeo, prevedono un impegno di 400 ore negli ultimi tre anni delle superiori per gli istituti tecnico-professionali e di 200 ore nei licei.
Quello che dobbiamo fare ora non è tornare indietro, come gli sfascisti vorrebbero, ma correggere gli eventuali errori, puntando a una maggiore efficienza ed efficacia del sistema, a una maggiore qualificazione dei percorsi e a una maggiore omogeneità territoriale. E questo perché siamo convinti che la strada imboccata sia quella giusta, convinti allo stesso tempo che, nonostante qualche difficoltà, il sistema stia già fornendo risposte convincenti.
Per il futuro sarà importante coinvolgere maggiormente i docenti attraverso percorsi formativi dedicati, seguire e stimolare il lavoro dei dirigenti scolastici, cui spetta la responsabilità dei percorsi e delle convenzioni. E ancora far conoscere e rispettare la carta dei diritti e dei doveri degli studenti che verrà presentata a breve, garantire che non ci siano costi per le famiglie, e curare anche l’aspetto della sicurezza, sul quale per altro è già stato costruito un percorso ad hoc insieme con Inail che sarà on line tra pochi giorni. E poi il tema dei tutor su cui si sta già lavorando, che vuol dire avere a disposizione professionalità dedicate, che costruiscano e controllino la qualità e il corretto svolgimento dei progetti di alternanza scuolalavoro. Per tutto questo il governo ha già stanziato 100 milioni di euro.
Soprattutto bisogna vigilare affinché, come evidenziato anche da inchieste giornalistiche, questi percorsi non vengano utilizzati in maniera distorta, come una platea da cui attingere impunemente per avere forza lavoro gratuita. Su questo va ribadito che i progetti di alternanza scuola lavoro servono a fornire conoscenze, non sono apprendistato o stage o tirocini, né manodopera surrogata. Servono a fornire ai nostri giovani le conoscenze necessarie ad approcciare i processi produttivi delle strutture (aziende, ma anche istituzioni) con le quali entrano in relazione, al fine di comprenderne meglio il significato e il funzionamento. Il 2017-18 è il terzo anno di applicazione della legge 107. Anche da questo punto di vista siamo coscienti che ci siano state delle difficoltà, come sempre accade quando si affrontano dei processi riformatori. Ma allo stesso tempo dobbiamo valorizzare con forza i tanti aspetti positivi che l’azione del nostro governo ha comportato anche in questo settore. E gli esempi virtuosi non mancano, come sarà presto visibile anche in un portale dedicato che sarà presentato il prossimo 16 dicembre, in cui ci sarà anche l’opportunità per gli studenti di segnalare malfunzionamenti e difficoltà. Ai nostri ragazzi, come al personale docente, chiediamo di darci una mano nel gestire questo processo dalla cui riuscita dipende un pezzetto del futuro che sapremo dare al nostro Paese.”