Tornata all’interno dei riformisti. Delusa da Zingaretti

Tornata all’interno dei riformisti. Delusa da Zingaretti

Oggi ho partecipato a un incontro di Base Riformista, l’area del partito che raccoglie i riformisti del Pd in vista dell’Assemblea del 13-14 marzo.

Queste le mie dichiarazioni rilasciate all’agenzia AndKronos sulla mia scelta di lasciare l’area di Zingaretti e di passare dalla maggioranza alla minoranza del Pd.


*PD: DI GIORGI AD ASSEMBLEA BASE RIFORMISTA, ‘DELUSA DA ZINGARETTI, RISCHIO RITORNO ALL’ANTICO’**


2 mar. (Adnkronos) “Sono tornata, essendo uscita dall’area Zingaretti, là da dove ero partita, all’interno del gruppo dei riformisti”.

Rosa Maria Di Giorgi, deputata Pd, oggi è intervenuta all’assemblea di Base Riformista dopo una ‘parentesi’ con la maggioranza zingarettiana.

Pentita di quella scelta? “No, diciamo che è stata una delusione”, dice all’Adnkronos.

Perchè? “Perchè rispetto a quella che era la prospettiva iniziale di un campo largo, di grande attenzione a tutte le sensibilità del Pd, c’è stata una battuta d’arresto e un ritorno all’antico”.

In che senso? “Mi sembra di ritrovare modalità e contenuti che puntano a trasformare il Pd in un partito che guarda solo verso sinistra abbandonando la vocazione maggioritaria ovvero il voler comprendere al proprio interno anche le tante sensibilità che fanno riferimento al centro, al cattolicesimo democratico”. “E poi non concordo su questa decisione dell’alleanza strategica con i 5 Stelle. Non è stata sufficientemente discussa”.

E quindi, come sta dicendo da un po’ Base Riformista, serve un congresso? “Io sono per il congresso. Credo che sia necessario e mi ha sorpreso la chiusura di Zingaretti ieri in Direzione”.

Il 2023 è troppo lontano? “Dal 2019 a oggi è cambiato tutto. Credo che un confronto congressuale per riaggiornare l’identità del Pd sia utile”.

Quando? “In autunno, dopo le amministrative”.

Andrea Orlando deve lasciare il ruolo di vicesegretario? “Se si punta a una gestione collegiale, è chiaro che c’è bisogno di pluralismo anche nella vicesegreteria”.

Che succede all’assemblea del 13 marzo, il Pd si spacca? “Io spero ci sia una discussione libera ma c’è anche la necessità di trovare una composizione. E per esserci serve un’apertura da parte di Zingaretti, una volontà di mediazione. Io spero ci sia”.

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