Le parole del generale Vannacci sono inaccettabili. Ripropongono una concezione della società che rimanda ad un passato in cui esisteva una razza eletta e tutto il resto era ritenuto in qualche modo ‘inferiore’, ‘diverso’.
In particolare le sue frasi sulla scuola e sui disabili mi colpiscono profondamente perché vanno a toccare uno degli ambiti, quello dell’istruzione, in cui mi sono maggiormente impegnata nella mia vita politica ed amministrativa. Riproporre l’idea stessa di classi differenziate, di un ghetto in cui confinare i diversamente abili, ha dell’incredibile.
Questa è la destra con cui ci confrontiamo oggi, in Italia come in Europa. E questo è il pericolo che dobbiamo scongiurare, non a parole, ma con politiche serie, e lungimiranti.
E bene ha fatto Matteo Renzi a ricordare leggi, come quella sul ‘dopo di noi’ che, al di là della retorica, si sono preoccupate di dare dignità ai disabili e alle loro famiglie. Alla inciviltà e alla rozzezza si risponde con i fatti, indicando la strada da percorrere.